Oggi, un eccesso di stimoli sociali, notizie, nozioni positive e negative, pone gli esseri umani in uno stato di sovrainformazione paralizzante, in cui ogni input viene percepito come uguale agli altri: nella enorme quantità di sollecitazioni a cui siamo sottoposti, appare difficile comprendere la qualità di ogni stimolo. La lettura del mondo diviene confusa e indecifrabile. La ricerca del silenzio, della chiarezza, della pace, appaiono come necessità vitali per l’uomo e per la società contemporanea, in risposta a questo sviluppo caotico.
D’altra parte, il silenzio può essere sinonimo di isolamento, disconnessione, indisponibilità al confronto. Ecco che il continuo movimento, lo sviluppo dinamico e costante, le relazioni tra singole menti, rendono il caos una possibilità creativa; segno di un corpo estremamente vivo, reattivo, multiforme, interconnesso come è quello della società odierna.